TRITONE
Per tanti anni è il modello di maggior prestigio del cantiere ed anche l’Aquarama, nato nel 1962 sul suo stesso scafo, in sostituzione del Tritone Aperto, faticherà qualche anno ad imporsi per la sua maggior praticità ed a far cancellare dal listino il Tritone.
Nasce con 2 motori Gray Marine da 112 Hp., con il nome BQ, e misura m. 7,60x2,55. I successivi quattro esemplari sono costruiti con un solo motore Scripps da 350 Hp.. Il parabrezza è in due parti di cristallo, il volante a due razze, strumenti SW/Chris Craft, neri. Nel 1953 misura m.7,90x2,62 e il parabrezza, come negli altri modelli, diviene in un pezzo unico senza cornice. Dal 1954 in poi sarà definitivamente costruito con doppia motorizzazione Chris Craft da 145 Hp., abbinata a comandi elettroidraulici Chris-O-Matic. Il parabrezza diviene avvolgente ed una cornice cromata racchiude quattro parti di cristallo, ad essa ed ad una armatura mobile si può fissare un telo verde di chiusura dell’abitacolo, è l’embrione della capotte. Si montano volanti di vario modello, presi dalla produzione automobilistica, dal 1953 Alfa Romeo. Nel 1955 l’interasse delle ordinate è ridotto a cm. 24, le murate utilizzano collanti per il fissaggio del fasciame. Scatola sterzo, alberi eliche, bussole dei supporti e viterie di carena sono novità comuni agli altri modelli. Viene arricchita la strumentazione di controllo (contaore, livello benzina, temperatura acqua elettrici). La tappezzeria è in vinile giallo con interni in saran a quadrettini. Nella serie 1956 finalmente un volante originale, a due razze, di tipo pesante di produzione Reina, con al centro tre marinaretti.
Il # 33, con lo stesso scafo del Tritone, è il Tritone Cadillac, variante in produzione sino al 1960. L’ultimo ha lo scafo più lungo. Con il 1957 la coperta di prua si arricchisce di due osteriggi per l’aerazione della cabina. In attesa dei nuovi strumenti americani, vengono impiegati strumenti Jaeger. Essi hanno il quadrante nero, con grafica bianca, protetto da un vetro incassato in una cornice plastica, cromata all’esterno e nera all’interno, con una svasatura a piccoli gradini antiriflesso. Con il # 40 la coperta è in lamellare e con il # 44 è in lamellare anche lo specchio di poppa. Nel 1958 il Tritone usufruisce di tutte le migliorie tecniche apportate alla produzione (dal # 88 nuovi cruscotto, strumenti e volante) con esclusione delle murate lamellari. Le murate continueranno ad essere in fasciame massello incollato alle ordinate, fino al 1964. Inoltre i blowers sono due, viene istallato un ventilatore in cabina e realizzato un ripostiglio sotto il sedile di prua. Su sei esemplari si sperimenta una nuova resina, in sostituzione del collante, per il fissaggio del fasciame alle murate. Visti i risultati, la resina Areodux sarà impiegata con la serie 1959. Le modifiche esterne, analoghe a quelle dell’Ariston, coinvolgono migliorie alla capotte e alle cerniere dei portelli, comportano l’adozione del nuovo cruscotto, con la nuova strumentazione, del volante a calice, del portaoggetti in plexiglas, di nuovi passacavi e delle tasche laterali in legno. Le tappezzerie, a partire dal # 95, sono a disegno zebrato con fasce verde marcio, ma già nel 1960 saranno opzionali a quelle in Saran a Quadretti bianchi e neri. All’interno il disco forato, di aerazione della cala di prua, è ora apribile. Con il 1960 il Tritone ha tutti gli aggiornamenti comuni ad Ariston e Super Florida, anche in conseguenza all’adozione dei motori con invertitori idraulici ed impianto a 12 volt. Scompaiono così anche i comandi Chris-O-Matic.
I motori hanno un 8 cilindri a V della Chrysler con 177Hp.. Tutte le viti hanno, ora, la testa a croce. La plastica che ricopre i paglioli è più ruvida ed il cruscotto si arricchisce con un accendisigari. Il materassino prendisole, opzionale, fino ad ora uguale a quello dell’Ariston (94x140 cm.) è ora più grande (120x150 cm.).
Gli scafi # 128, 129, 130 vengono modificati nella coperta di poppa per ricavare un prendisole incassato. Ne verranno costruiti 15 esemplari, fino al 1962, con la denominazione Tritone Aperto.
Con il # 127 nasce invece la serie Super Tritone, allungando lo scafo a m. 8,03, con tappezzerie color avorio a coste e fasce verde pastello; in questa serie uno solo, del 1962, sarà aperto; i motori sono 2 Chris Craft da 275 Hp. Con la serie 1961 il Tritone adotta le nuove tappezzerie del Super, con fasce verde pastello, la tappezzeria zebrata, opzionale nel 1960 esce di listino. Cambiano i pomelli dei comandi del cruscotto. La linea dello scafo è stata modificata in corrispondenza della ruota di prora, la lunghezza passa da m.7,94 a m. 8,03, mentre il Super si allunga a poppa e diventa di m. 8,28. Sottocoperta lo sportello del gavone di prua non è più a rete ma in legno, con un traforo che raffigura un’ancora. La capacità dei due serbatoi del Super passa da 400 a 500 litri di carburante. Nel 1962 dal # 169 si restringe lo spigolo di prua. Ghiacciaia e scaletta sono ora di dotazione standard. Nel 1963 vi sono migliorie al sottocoperta (gradino e letto più largo di 7cm.) ed all’isolamento termoacustico del vano motore e nuovi silenziatori di scarico, le difese di prua sono 40 cm. più lunghe. Nel Super viene, inoltre, imbottito il cielo della cabina di prua e vengono introdotte modifiche estetiche simili a quelle dell’Aquarama: cruscotto e sovrastante cornice in Honduras, oltre alla parte di coperta, tra il parabrezza ed il cruscotto, in mogano uniforme, non filettato. Salpa-ancore a prua, falchette rialzate sui trincarini e cappello di prua di nuovo disegno, formante due prese d’aria con un unico passacavo centrale, completano l’introduzione delle caratteristiche dell’Aquarama nella parte prodiera del Super Tritone; i motori sono Chrysler da 290 Hp.. Nel 1964 il Super è fuori produzione e lo scafo del Tritone, sempre identico a quello dell’Aquarama, si allunga di 1 cm. e si accentua la “V” della carena in corrispondenza della sezione maestra, ora più profonda; i motori sono d’ora in poi i Chris Craft da 185 HP. Dal # 233 le murate sono lamellari e gli strumenti VDO, viti, tappezzeria, fianchetti interni seguono gli aggiornamenti degli altri modelli, tuttavia il cruscotto rimane in formica. Dal # 239 si approfondisce ulteriormente la “V” della carena. I Tritoni del 1965 e 1966 sono completamenti di fine produzione ed alcuni di essi, su richiesta dei clienti, vengono finiti in stile Aquarama.
Indietro